PRESTAZIONI EFFETTUATE - Nuovo Progetto

Dottoressa Alessandra Spano
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PRESTAZIONI EFFETTUATE

Visita podologica
 
Alla prima visita al paziente verrà chiesta una completa anamnesi delle patologie e/o problematiche della persona, per poi focalizzarsi sul problema podologico.
Solo dopo avere eseguito un attento esame obiettivo e facendo sempre riferimento alle esigenze del paziente, si valuterà la terapia podologica più idonea.
L’educazione terapeutica riguardo la salute del piede non va mai sottovalutata, per questa ragione l’ultima fase della visita podologica consiste in una serie di consigli individuali mirati alla risoluzione del problema podologico della persona, per la cura , la prevenzione ed il successivo mantenimento a casa, come ad esempio consigli sul più adeguato taglio della lamina, sul tipo di calzatura più adatta o sulla periodicità dei trattamenti/controlli.
La dottoressa è sempre a disposizione del paziente per un consulto o, post vista, per qualsiasi dubbio e chiarimento, è aperta al dialogo con altri specialisti e crede fermamente nella collaborazione tra le varie figure professionali.
Valutazione biomeccanica

Una alterazione dell’appoggio plantare è spesso la causa dello sviluppo di una sintomatologia dolorosa del piede, oppure può essere asintomatica ma portare a patologie in altri distretti.
 
La valutazione biomeccanica si rende indispensabile per poter valutare eventuali problematiche della persona, sia che queste siano sintomatiche sia che queste non lo siano.  Il dolore non è la causa reale del problema ma è solo un sintomo, una conseguenza. Per poter rimuovere la sintomatologia dolorosa e, quindi, per poter garantire alla persona una terapia ortesico plantare di successo occorre effettuare una attenta e esatta valutazione funzionale.
 
La valutazione viene effettuata in primis osservando l’aspetto globale e posturale della persona per poi analizzare nel dettaglio l’arto inferiore, la struttura, la funzionalità ed il movimento delle articolazioni, i muscoli ed i tendini. Questo permette di comprendere a fondo le eventuali deformità osteoarticolari ed i relativi  compensi  posturali che sono causa delle più comuni patologie podaliche come l’alluce valgo, la fascite plantare, lo sperone calcaneare o il neuroma di Morton.. Le valutazioni vengono effettuate in catena cinetica aperta con la valutazione dei ranges di movimento articolare in scarico e la palpazione di gamba e piede in scarico, in catena cinetica chiusa si effettuano i principali test e si valuta la posizione in statica ed infine con la valutazione della deambulazione di osservano gli eventuali compensi in dinamica e gli atteggiamenti posturali.
Ortesi plantari

Le ortesi plantari fabbricate dalla dottoressa sono su misura, in quanto ogni plantare necessita di una accurata visita biomeccanica e di una rilevazione del calco del piede; unendo l’esito della visita con le  esigenze della persona si procederà a valutare la terapia ortesica più adatta (plantare funzionale, semifunionale, accomodativo..) così si avrà un plantare specifico, unico e con il miglior risultato funzionale possibile.
I materiali utilizzati sono resistenti ma sottili,  garantendo leggerezza, sostegno e flessibilità.
Chi ha bisogno dei plantari?
Durante l’età pediatrica questi modificano e correggono il  moto articolare garantendo la corretta deambulazione.
In età adulta sono indicati come prevenzione e trattamento delle deformità osteoarticolari, alleviando lo stress articolare si riduce la sintomatologia dolorosa e la sensazione di stanchezza che si ha a fine giornata.
Nell’età geriatrica è necessario scaricare i punti di iperpressione, diminuendo i carichi pressori si riducono anche ipercheratosi conferendo per di più un maggior equilibrio.
Il plantare è anche la soluzione più indicata per lo sportivo che lamenta dolori (necessità di ammortizzare) o per chi vuole aumentare le proprie performance sportive (potenziamento funzionale).
L’ortesi plantare è indispensabile per il piede diabetico, il piede reumatico e per tutti i soggetti a rischio, in questo contesto il plantare in associazione ad una corretta terapia podologica e uno screening personalizzato sono fondamentali per la prevenzione e la cura delle ulcerazioni e degli stati algici del piede.
La legge italiana sancisce che il podologo è l’unico professionista sanitario che ha la titolarità per prescrivere e realizzare autonomamente le ortesi plantari (D.M. n’666 del 1994 e successive interrogazioni parlamentari)

Novità! Plantari effettuati con tecnica 3D

In Podologia il 2020 è stato segnato dall’avvento di una nuova tecnologia che permette di realizzare ortesi con spessori minimi, più precisi e con una fedeltà millimetrica rispetto a quella che è la forma del piede in quanto il punto di partenza è la scansione del piede della persona. Questa nuova tecnologia italiana è la stampante 3D. In Italia la Dott.ssa Spano è una dei primi professionisti del piede ad aver acquistato la stampante 3D studiata, costruita e validata esclusivamente per stampare ortesi plantari.  
I plantari funzionali generati con la stampa 3D sono più resistenti, di dimensioni inferiori e più leggeri; possono essere portati senza difficoltà nella maggior parte delle calzature. Nessuna altra tecnologia permette di lavorare con riempimenti e microstrutture interne diverse che generano varie densità. Vengono generati diversi riempimenti interni in relazione alla parte del plantare mantenendo lo stesso spessore, lo stesso plantare può avere parti interne più "morbide" e parti di sostegno molto rigide. Il materiale di stampa può essere diverso, oltre al polipropilene normalmente utilizzato nella tecnica manuale, nella tecnica 3D si integra un nuovo materiale molto più leggero, funzionale e difficilmente utilizzabile nella tecnica manuale: il carbonio (Carbon Ortho).
Trattamento podologico cutaneo

L’ipercheratosi o callo è un ispessimento dello strato corneo dell’epidermide, quando l’ispessimento da protettivo diventa patologico questo genera dolore, la callosità di per se non è pericolosa ma se non viene trattata per tempo, ad esempio in pazienti con una sensibilità ridotta,  può evolvere in una  ulcerazione.
La causa principale è lo stress meccanico ripetuto in un’area cutanea  quindi le deformità articolari, la postura del piede durante la deambulazione o una calzatura scorretta sono le cause principali delle ipercheratosi.
La terapia sintomatica, ovvero la rimozione della callosità è necessaria ma da sola non basta per evitare che il callo si riformi, la terapia elettiva è sempre quella causale. Capire la causa della formazione della callosità e rimuoverla è l’unico modo per evitare che il callo si ripresenti, se la causa risiede nella la deambulazione scorretta la soluzione è un plantare, se è il conflitto tra due dita la soluzione sarà l’ortesi in silicone, mentre se la causa è la calzatura la dottoressa provvederà a consigliare una scarpa più idonea.

Verruche plantari

La verruca è causata dall’aggressione del HPV (Human Papilloma Virus), è una neoplasia papillomatosa di tipo benigno.
La verruca plantare è solitamente coperta da un’area callosa all’interno della quale sono presenti dei puntini scuri, questi puntini sono i capillari trombizzati che vengono portati in superficie dalla verruca, è in genere molto dolorosa al pinzettamento e durante la deambulazione provoca un dolore pulsante.
Il rischio di una verruca non trattata è in primis il pericolo di contagio, la verruca può infatti essere trasmessa ad altri o a se stesso generando altre verruche nelle aree limitrofe se non tempestivamente trattata (verruche a mosaico), inoltre il dolore causato dalla verruca produce una deambulazione antalgica che può generare altre problematiche posturali.
Il trattamento che effettuerà la dottoressa è con acido salicilico, è indolore o poco dolorosa, per questo indicata nei soggetti pediatrici o che per motivi personali o lavorativi devono passare tanto tempo in piedi. Solitamente si risolve in 1/3 mesi.

patologie delle Unghie

Le patologie delle unghie possono essere di vario genere o natura, principalmente va valutato se il problema è sistemico (es. psoriasi) o locale (onicomicosi, onicocriptosi, onicomadesi .. ). Un trattamento improprio o non tempestivo può andare a cronicizzare l’onicopatia rendendola di difficile risoluzione o peggiorando il quadro. La dottoressa con la massima meticolosità effetuerà diagnosi differenziale tra le varie patologie ungueali ed effettuerà il miglior trattamento possibile.
Le patologie delle unghie più dolorose sono l’onicocriptosi e l’onicofosi.
L’onicocriptosi è quella che comunemente viene chiamata unghia incarnita, è una lesione infetta nella maggior parte dei casi causata dal conflitto tra la lamina ungueale (tagliata in modo scorretto o con una curvatura accentuata) ed i bordi periungueali adiacenti. La causa più comune è il taglio scorretto della lamina ungueale per queste ragioni è fondamentale la corretta educazione del paziente ad un taglio corretto. Se non viene trattata per tempo si incorre in un intervento chirurgico, per questo è fondamentale il trattamento podologico di rimozione della porzione di unghia che crea il conflitto, il trattamento podologico mira sempre al mantenimento dell’integrità ungueale di conseguenza sarà solo la porzione di lamina che crea l’infiammazione ad essere rimossa; non si rimuove MAI l’intera unghia; infine per evitare recidive è fondamentale l’ortonixia o rieducazione ungueale.
L’onicofosi, patologia altrettanto dolorosa, consiste in un ispessimento della cute a livello dei valli periungueali, queste piccole callosità vanno asportate per eliminare la sintomatologia dolorosa.
Onicomicosi Onicogrifosi o Onicolisi? spesso queste patologie vengono confuse tra loro, una corretta diagnosi è fondamentale per definire il trattamento terapeutico più adatto.
L’onicomicosi è una infezione fungina dell’apparato ungueale.
L’onicogrifosi è un ispessimento della lamina ungueale di natura circolatoria o da trauma importante della matrice.
l’onicolisi è il distacco della lamina dal letto ungueale causa traumatica (scorretta deambulazione, calzatura antinfortunistica o inadeguata.

Ortonixia e onicoplastia

L’ortonixia è una tecnica di rieducazione ungueale che consiste nell’applicazione di un filo in titanio fissato sulla lamina ungueale con una resina foto polimerizzante che, grazie alla sua memoria elastica, genera forze tangenziali alla lamina che ne vanno a correggere e modificare l’involuzione.
Il trattamento, non invasivo ed indolore, è risolutivo in caso di: unghia incarnita da involuzione ungueale, unghia traumatizzata con tendenza a sviluppare granulomi piogeni, onicofosi,  eccessiva curvatura della lamina ungueale.
L’onicoplastia è una ricostruzione ungueale mirata a sostituire una porzione di lamina mancante per evitare che i tessuti molli adiacenti alla lamina prendano il posto della porzione mancante. Con l’onicoresina si evitano conflitti tra la lamina presente e i tessuti periungueali evitando così un possibile incarnimento.
È utile in caso di: onicocriptosi, onicolisi, post trattamento per onicomicosi.
Ortesi digitali

Le ortesi digitali in silicone sono progettate e fabbricate dalla dottoressa direttamente sul piede del paziente.
L’ortesi è un presidio medico personalizzato che ha la funzione di proteggere, scaricare o correggere una eventuale deformità digitale limitando il più possibile le sollecitazioni; sono indicate per le deformità digitali non riducibili e per le zone di conflitto tra le dita e con la calzatura che  provocano callosità molto dolorose (ortesi protettive di scarico),  in caso di deformità articolari riducibili (ortesi correttive).
Le deformità digitali  più comuni che necessitano di ortesi digitali sono: alluce valgo, dita in griffe, dita a martello, dita sovraddotte, dita subaddotte, dito addotto-varo..
I materiali usati sono biocompatibili, hanno il marchio CE e rispettano la normativa ministeriale, in quanto la dottoressa è iscritta come fabbricante di Ortesi plantari e digitali al ministero della sanità.

Piede a rischio e piede diabetico

Il piede diabetico è una complicanza del diabete, consiste in uno stato morboso che si sviluppa come conseguenza di arteriopatia e neuropatia che compromette la struttura e la funzione del piede, favorendo lo sviluppo di ulcere e nei casi più estremi le amputazioni.
Una adeguata e quotidiana cura e igiene del piede, insieme ad un sistema di screening ed al corretto stile di vita possono limitare le complicanze del diabete.
Per questo ad ogni paziente diabetico o soggetto a rischio ulcerazioni vengono effettuati test della sensibilità termica, sensibilità  tattile (monofilamento di Semmens Weinstein 10g), valutazione dei riflessi, palpazione del polso pedidio e tibiale posteriore, viene inoltre valutata l’idoneità della calzatura utilizzata. In relazione al risultato dei test ed alle comorbidità in atto si valuterà ogni quanto rifare la visita di screening e si daranno dei consigli sulla corretta cura del piede della persona, il tutto viene poi inserito in una cartella consegnata al paziente che dovrà riportare ogni successiva visita e che potrà mostrare al medico curante e all’equipe dalla quale è seguito.
Il piede diabetico, piede reumatico e chiunque trascuri in modo considerevole la salute dei propri piedi è da intendersi come soggetto a rischio ulcerazioni.
La prevenzione tramite il trattamento podologico è fondamentale per tutti i soggetti a rischio poiché un taglio errato delle unghie può causare infezioni, una deambulazione scorretta può generare ipercheratosi e una ipercheratosi non trattata, complice la neuropatia che la rende asintomatica, può celare sotto la callosità un’ulcera. Quando l’ulcera è già presente la podologa, su prescrizione medica, effettua il debridment meccanico della lesione e applica medicazioni avanzate che faciliteranno la guarigione.
Se sarà necessario verrà consigliata la calzatura più adatta da utilizzare e saranno create ortesi digitali e ortesi plantari che preservano dal rischio di ulcerazione, ridistribuiscono le zone di pressione e limitano le aree di sollecitazione e conflitto.

Riabilitazione

Il podologo è un operatore delle professioni sanitarie dell’area della riabilitazione (Legge n’251 del 2000 articolo 2 comma 1).
Ogni volta che a livello del piede e della caviglia si ha un piccolo infortunio (distorsioni), nel post operatorio ed ogni volta che si instaurano delle patologie per un sovraccarico funzionale (fascite plantare – sperone calcaneare – metatarsalgia ..), dopo un periodo di immobilizzazione, inserito in un protocollo di rieducazione posturale o quando uno sportivo mira ad ottimizzare un gesto tecnico, il podologo può e deve intervenire con bendaggi (tape / kinesiotape), terapie manuali, ortesi digitali o plantari, anche temporanee, ed esercizi mirati alla guarigione della persona. Il tutto se viene associato ad un lavoro di equipe con il fisioterapista, ortopedico, fisiatra e altri operatori del settore è la chiave per la risoluzione di ogni problematica e per la rieducazione sensoriale e muscolare del paziente.
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